Pale selvaggia tra Eremo e Cascate

Sempre alla ricerca di nuove esperienze, decidiamo di scoprire qualcosa di più sull’ Umbria regione custode di bellissimi borghi. La prima sensazione che ti pervade quando intraprendi viaggi senza troppi studi del posto, fatti in precedenza, è che si diventa particolarmente predisposti a conoscere come le persone del luogo trascorrono le giornate, dove preferiscono passare del tempo libero e magari scoprire aneddoti, usanze , costumi. Particolarmente predisposti a conoscere lo sconosciuto per carpire meglio l’essenza del luogo. Cosi facendo ci siamo imbattuti in una signora molto gentile e sorridente che ci suggerisce di visitare assolutamente Pale, Borgo con cinta muraria , in provincia di Foligno . Pale sorge lungo la valle del Fiume Menotre ( suggerisco la pronuncia di questo buffo nome ed è con accento sulla o ).  Nonostante questo piccolo borgo contava nel 2001 solo 30 abitanti collocato ad un altezza di 530 mslm, è carico di storia, arte e bellezze naturali davvero emozionanti. Arrivati a Pale, veniamo accolti dai gestori dell’Angoletto di Pale dove facciamo un ‘ottima colazione caratteristica prima di partire. Mentre facciamo colazione, conosciamo Martina la proprietaria, che arrivata a Pale dalla Germania, si è  innamorata di questo borghetto a tal punto di decidere di stabilirsi e aprire un attività ricca di prodotti locali e cucina gustosa e semplice carica di simpatia e sorrisi. Martina ci racconta anche l’ importanza della semplicità e della vita scadenzata dal brusio delle acque delle cascate che il fiume forma nella sua discesa nella valle Altolina. Ci racconta come Pale nel 1465 era  famosissima per l’industria cartiera, la più riguardevole di nota a livello architetturale, secondo noi,  quella della famiglia Innamorati /Cherubini costruita agli inizi dell’ Ottocento, alimentata dalle acque del fiume. La fama di Pale arrivò con la produzione della carta con cui,  nel 1472, fu stampata La Prima Edizione della Divina Commedia, a testimonianza dell’alto valore delle pagine prodotte e nessuno poteva “superarla in bontà” . Oggi purtroppo di produzione della carta non restano che ruderi, in attesa e la speranza che qualcuno possa far risorgere le cartiere come museo.

Sezione Macchinario Cartiera

Pale, percorso davvero immersivo

Il Menotre, nelle immediate vicinanze del paese da vita a un percorso strabiliante, fato di suggestive Cascate, che nel corso del tempo hanno scavato e modellato il territorio, creando gole e anfratti che formano laghetti limpidi e mille giochi d’acqua e grotte. Una delle grotte in corrispondenza di una delle cascate,  ti da la possibilità arrampicandosi sulle rocce di sbucare in prossimità della cima. Man mano che si scende si vedono i notevoli salti del fiume, che scende impetuoso per poi a volte sparire incanalandosi in fessure della roccia. La passeggiata davvero piacevole, è quasi tutta ombreggiata e resistere al bagnetto o al mettere ammollo i piedi nelle acque fredde e limpide davvero tonificanti, è un ardua battaglia… quasi impossibile. Il refrigerio e la tonicità che si ottiene immergendosi in queste acque è davvero speciale. Questo è un luogo che ti permette davvero di tornare bambino dispettoso e giocherellone, sempre accompagnati dalla costante musica che producono i balzi d’acqua.  Si incontrano anche i resti di canalizzazioni di epoca Romana e altre più recenti, l’abbondanza di acqua fu la fortuna di questa zona, portando allo sviluppo di numerose gualchiere per la lavorazione della lana e mulini, il tutto rende davvero questo posto una gran scoperta. Mentre continua la nostra discesa infiniti sono gli scorci, simili a quadri del Caravaggio, fatti di chiaro scuro luce ombre e colori accesi. Alcune delle cascate sono piene di fiori di Iperico che ci apprestiamo prontamente a raccogliere per produrre il famoso olio dai mille benefici. Insomma questo posto protetto dalla cinta muraria racchiude davvero uno scrigno con un cuore grande di biodiversità e piacevolissimi scorci.

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Mille Corsi
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Cascata con sorpresa
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Cascata Capelli d' Angelo

Pale e i luoghi del silenzio

Le risorse di Pale non si esauriscono solo all’ interno del percorso lungo il Menotre, infatti oltre al borgo che conserva parti dell’antico castello, al di sopra del paese sovrasta con un panorama davvero meraviglioso, l’Eremo di Santa Maria Giacobbe. Gia dal 1295 si hanno notizie nel censimento delle chiese della diocesi di Foligno.

Si tratta di un luogo carico di significati e misteri, costruito in mattoni su due livelli a ridosso della parete rocciosa e in parte ricavata in una grotta presistente. La costruzione risale al 1200 quando la famiglia Elisei di Foligno volle realizzare qui una cappella per celebrare il culto di Santa Maria Giacobbe, che secondo la leggenda soggiorno in quest’eremo durane un percorso penitenziale. In quest’eremo conosciamo Giuliano, custode di antichi saperi, che ci racconta in modo eccellente la storia dell’eremo, dei dipinti sulla cappella principale e delle proprietà miracolose dell’acqua, che scendendo lungo la parete rocciosa veniva raccolta in una cisterna, per questo fu meta quest’eremo di numerosi pellegrinaggi. L’ultimo prete custode dell’eremo visse qui fino agli anni cinquanta. Di particolare fascino all’interno della cappella sono i numerosissimi affreschi raffiguranti la santa. Mistero e fascino avvolgo i vari dipinti, alcuni dei quali particolarmente suggestivi, che possiamo distinguere in pitture votive e pitture ornamentali. La figura che vi domina nell’abside è quella del Cristo pantocrato benedicente alla greca, con un libro in mano ed ai lati due serie di angeli che suonano  interessanti strumenti dell’epoca. Un grande affresco che riproduce una natività in una grotta di roccia, dove la madonna è sdraiata su di un tappeto a moduli decorativi bianchi su fondo rosso; a sinistra in atteggiamento pensoso è seduto S. Giuseppe, con un bastone da viandante in mano, mentre a destra si trova Santa Maria Giacobbe, che in qualità di ostetrica assiste il Bambino che si trova in una culla che ha la forma di un calice…sembrerebbe il Santo Graal. Altri affreschi si trovano dietro l’altare, sulla roccia del monte; si tratta di tre figure che risalgono al XIII-XIV secolo e rappresentano S. Maria Giacobbe, S Lucia e San Luca evangelista .
Sulla parete d’ingresso troviamo San Cristoforo con il santo bambino in braccio, protettore dei pellegrini in quanto l’eremo si trova lungo la via Lauretana transitata da molti di essi. Devo davvero ringraziare la magnifica descrizione donataci da Giuliano, che ci ha mostrato eccellentemente quest’eremo davvero avvolgente e il silenzio che domina il posto lascia davvero una pace pazzesca.

Sedersi sulla panchina esterna, respirando l’aria frizzante, osservando la notevole architettura e osservando il panorama e il colore giallo dalle venature arancio della roccia, lascia davvero una grande tranquillità e felicità di nuove scoperte.

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Bambino in culla a forma di calice
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Santa Maria Giacobbe con Madonna che allatta
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Eremo Santa Maria Giacobbe
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Vasca Miracolosa

Informazioni…

  • Difficoltà: escursione medio/facile – ADATTA A TUTTI – bimbi da 10 anni in su
  • Dislivello: 400 m circa
  • Lunghezza: 6 km circa
  • Durata: 5 ore. Rientro per le 16:30. L’orario di rientro è indicativo e dipende molto dal gruppo
  • Dove: Pale (Foligno)

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